MUSEO DEL PRESEPIO
RESTAURO ED AMPLIAMENTO
Dalmine, BG
dimensione: 3000mq
importo: 3.5 milioni di euro
funzione: museo ed aree espositive
progetto: 2015, preliminare
cliente: Associazione Amici del Presepio
Il Museo della Natività di Dalmine raccoglie, conserva e valorizza una collezione unica relativa alla Natività. Il progetto di restauro e ampliamento parte dalla necessità di migliorare l’insieme dell’edificio esistente, creando le condizioni per lo sviluppo di un nuovo edificio. La nuova struttura offrirà la giusta dimensione per la fruizione della collezione permanente del museo e parallelamente al normale sviluppo delle attività connesse. Il progetto prevede il raddoppio degli spazi espositivi, nuovi ambienti per l’accoglienza, uffici, magazzini, laboratori, bookshop, sala conferenze, biblioteca e gli archivi.
CHRISTMAS CRIB MUSEUM
RESTORATION AND EXPANSION PROJECT
The restoration project starts from the need to improve the set of the existing building through a new entrance to the street, more visible, functional and recognizable.
The building expansion in the courtyard will allow the removal of the set of accretions huddled at the historic building.
The new structure will give the right size for the visit of the entire collection, with new spaces for exhibition, entrance, offices, stockrooms, workshops, bookshop, conference room, library and archive.
Il Museo del Presepio sorge in posizione baricentrica rispetto al quartiere di Brembo, in diretta continuità con il complesso parrocchiale. L’edificio esistente, costruito nella seconda metà degli anni Trenta costituisce uno dei 12 complessi colonici di proprietà dell’azienda agricola Pro Dalmine (Cascina Asmara).
Nella costruzione e nei materiali originari esso riprendeva i caratteri delle cascine storiche della bassa campagna lombarda: un corpo allungato di 10 x 36 metri alto 7, costruito a ridosso della strada e rivolto verso i campi, con un lungo porticato ad archi aperti verso il cortile. L’edificio era realizzato interamente in mattoni e coperto da un tetto a padiglione sostenuto da capriate in legno a vista.
Lo spazio interno si articolava su due livelli: il livello al piano del cortile con le stalle e un secondo livello a fienile ricavato sopra le stalle. La costruzione in mattoni presentava motivi riconducibili alla tradizione storica come le sei monumentali aperture a tutto sesto verso sud, i buchi circolari, le piattabande sopra le porte e il sistema di frangisole realizzato nella parte alta degli archi.
Nel 1959 la Parrocchia di Brembo acquisisce la proprietà dell’immobile ormai dismesso e avvia i lavori per trasformarlo in cine-teatro parrocchiale. La costruzione originaria viene profondamente alterata. Scompare la partizione interna ed esternamente gli archi vengono tamponati e le murature intonacate. L’intera area è recintata e chiusa rispetto alla strada. Nei primi anni ‘70, con l’insediamento del Museo del Presepio, viene ricavato sotto il salone del cine-teatro un grande vano interrato destinato a spazio espositivo.
Negli ultimi quarant’anni la raccolta di opere è accresciuta in modo esponenziale, la superficie espositiva si è estesa occupando l’intero edificio. La necessità di sopperire alla mancanza di spazi ha portato da un lato alla realizzazione di una serie di piccole aggiunte all’interno del cortile, dall’altro ad ampliare il piano interrato verso ovest con nuovi spazi destinati a bookshop e depositi. Quest’insieme di interventi tuttavia ha risolto solo in parte le problematiche che continuano a sussistere e che negli ultimi anni si sono ulteriormente accentuate. Attualmente la superficie utile è di 1097 mq, l’entità della raccolta necessiterebbe almeno del doppio di superficie. L’assetto espositivo inoltre è il medesimo dalla sua creazione nel ‘74 e appare del tutto inadeguato rispetto alle attuali modalità e tecniche di esposizione e fruizione delle opere.
A livello urbano il rapporto tra museo e aree esterne è molto debole. L’estensione originaria del lotto è stata ridotta. Il cortile, area altamente strategica per il suo sviluppo, è usato come parcheggio e deposito ed è percepito come retro dell’edificio. Manca continuità con lo spazio pubblico. Questa situazione di chiusura verso l’esterno determina da un lato una evidente difficoltà di accesso alla struttura. Dall’altro questa situazione di divisione e chiusura nega il ruolo del museo in relazione alla sua potenziale valenza di edificio pubblico in grado di contribuire a valorizzare e qualificare il quartiere di Brembo, oltre che di assurgere a emergenza a livello territoriale.
Il progetto riporta il complesso ad una dimensione pubblica creando continuità spaziale tra museo e strada. Lungo via XXV Aprile lo spazio esterno diviene accessibile e pavimentato, in continuità con il nuovo parcheggio ricavato all’angolo con Via Pesenti. La parte chiusa del lotto arretra sino al filo interno dell’edificio preesistente, questa nuova configurazione del complesso garantisce la riconoscibilità pubblica del Museo e il migliore grado di accessibilità e visibilità.
La ristrutturazione dell’edificio esistente intende riportare in luce la spazialità, i caratteri e i materiali della “stalla” ProDalmine. Si tratta di una serie di operazioni in “levare” che mirano a valorizzare e confermare la funzione rappresentativa e di accoglienza del vecchio edificio.
La rimozione del controsoffitto interno, consentirà di rimettere in luce le capriate in legno ancora esistenti, mentre l’eliminazione dei corpi bassi nel cortile permetterà di riaprire gli otto archi a tutta altezza. L’ingresso principale viene portato in posizione centrale su via XXV aprile con maggiore visibilità e apertura.
La nuova entrata accoglie i visitatori in un grande atrio luminoso, visibile dalla strada. Si tratta di uno spazio dal carattere decisamente pubblico ricavato al piano terra dell’edificio preesistente. Internamente lo spazio viene esteso sue tre livelli con l’introduzione di un piano sospeso destinato a mostre temporanee. La nuova struttura inserita è autonoma rispetto all’esistente e realizzata in cemento armato a vista, in dialettica con il mattone delle murature perimetrali. Nel lavoro di riorganizzazione interna è stata posta particolare attenzione ai collegamenti verticali con nuovi punti di accesso e distribuzione.
Internamente al cortile la rimozione dell’insieme di superfetazioni permetterà la costruzione del corpo in ampliamento su tre livelli, di cui uno interrato, che ospiterà la collezione permanente del MUPRE.
Il nuovo edificio si lega al corpo esistente riprendendone le quote interne di piano, la forma semplice e allungata e il tema della copertura a falde. Nel livello interrato il nuovo si unisce al vecchio costituendo un vasto spazio espositivo, mentre fuori terra esso rimane staccato di circa 5 metri dal volume esistente definendo una sorta di corte allungata sulla quale affacciano gli spazi destinati a uffici, sala conferenze e spazi per la didattica. Al primo piano una galleria lunga 30 m ospiterà la sezione presepi di carta. A livello costruttivo il nuovo corpo sarà interamente realizzato in cemento armato a vista.
La necessità di poter usare gli spazi con la massima flessibilità e versatilità è un aspetto sostanziale del progetto. Grazie alla revisione dell’impianto planimetrico i due corpi di fabbrica consentiranno infatti la possibilità di essere uniti o divisi ai vari livelli in relazione alle attività, agli assetti e alla presenza di eventi e mostre temporanee.