NUOVO PUNTO INFORMATIVO PRESSO LA DIGA DEL GLENO
VILMINORE DI SCALVE
Dimensione: 70 mq
Importo: 0.05 mln di euro
Funzione: Spazio pubblico
Progetto: Concorso 2018
Cliente: Parco delle Orobie bergamasche
La Diga del Gleno si trova ad una quota di circa 1560 metri slm. Il paesaggio circostante è quello tipico del limite tra le ultime propaggini del bosco di latifoglie (faggi, aceri) e la zona più propriamente alpina in cui lo spazio montano si dilata in ampi e scoscesi pascoli punteggiati da abeti, larici e pini.
I ruderi della diga sono imponenti e suggestivi. Il luogo è carico di rimandi alla storia recente della valle e dei suoi abitanti, quando nel 1923 il tragico evento del crollo e della conseguente inondazione e distruzione ha devastato interi paesi, incidendo profondamente nella memoria collettiva e nella vita delle famiglie scalvine.
La diga si misura con la scala del paesaggio confondendosi con la montagna. In una certa misura la montagna ha “metabolizzato” il manufatto che a distanza di quasi 100 anni dalla costruzione, dilavato e degradato, ha assunto i colori e la materialità delle pareti rocciose sovrastanti.
Oggi il luogo, oltre ad essere meta di escursioni dedicate alla diga, rappresenta tappa intermedia lungo i sentieri che proseguono in alta quota verso le cime del Gleno, del Pizzo Tre Confini, del Rifugio Tagliaferri e di altre importanti mete nel Parco delle Orobie.
Negli ultimi anni, grazie all’interesse e alla passione di molti si è consolidato un punto ristoro in posizione panoramica rispetto alla vallata e alla diga. La piccola struttura originaria si è via via ampliata sopperendo a necessità funzionali e di fruizione. Tuttavia, l’insieme dei nuovi elementi appare poco coerente con l’immagine del paesaggio circostante.
Il progetto propone di sostituire l’insieme delle costruzioni esistenti con un nuovo e unico padiglione che oltre alle funzioni di servizio e ristoro possa offrire una descrizione più strutturata sulla diga e sul territorio circostante.
Il nuovo punto informativo è costruito interamente in legno di larice, seguendo tecniche costruttive in aderenza alle indicazioni contenute nelle “linee guida per gli interventi sugli edifici rurali” del Parco.
La reversibilità e la sostenibilità ambientale dell’intervento unito ad una facilità di costruzione, rappresentano aspetti imprescindibili alla base del progetto, in un contesto ambientale così delicato e di limitata accessibilità.
Su una piattaforma rettangolare (17.0 m x 4.3 m) ancorata a terra, si fissa il nuovo blocco servizi, completamente indipendente, realizzato interamente a valle e trasportato in loco con elicottero grazie alle sue dimensioni contenute. In questo modo le lavorazioni in loco si limiteranno solo a quelle necessarie per il montaggio e fissaggio dei pezzi.
Il modulo è costituito da pareti strutturali in Xlam a cui, verso l’esterno si fissa lo strato di rivestimento e ventilazione con tavole di legno distanziate. All’interno sono ospitati la cucina per il punto ristoro, un vano a disposizione del gestore ricavato nel sottotetto ed i servizi igienici.
La struttura del porticato è costituita da un telaio di legno con la successione di otto portali connessi da travi orizzontali e puntoni trasversali, tutti con sezione di 12 x 20 cm e un soprastante impalcato di irrigidimento e protezione.
L’orientamento verso Sud dell’unica falda consente l’implementazione con pannelli fotovoltaici in grado di garantire l’autosufficienza energetica necessaria al padiglione.
Il nuovo edificio è costituito da un semplice corpo di fabbrica allungato con tetto ad unica falda, costruito interamente in legno. Nella forma e nei rapporti esso richiama la struttura tipologica delle costruzioni, presenti negli alpeggi in quota, destinate alle attività pastorizie, al ricovero di animali e persone. Il corpo porticato contiene al suo interno una parte chiusa destinata ai servizi per l’accoglienza e ristoro degli escursionisti.
Rispetto alla situazione attuale si propone di collocare il nuovo padiglione poco più in alto, la dove oggi è collocato il blocco bagni. Questa posizione è ottimale per diversi motivi:
- si tratta di un luogo riparato dalla roccia sovrastante e discosto dal vicino canalone;
- allineato sulla medesima quota del camminamento superiore della diga ne costituisce ideale estensione.
- la posizione tra la roccia e gli alberi ne diminuisce l’impatto rispetto alla vallata.
Il blocco servizi misura 7.4 m x 2.9 m per un totale di 22 mq.
Si è deciso di attenersi alle dimensioni dell’attuale chiosco, che risultano adeguate alla funzione, ripensandolo in un disegno unitario e più coerente.
La cucina (14 mq) si pone in continuità visiva e funzionale con l’area destinata ai tavoli per i visitatori, garantendo un contatto diretto del gestore attraverso una grande apertura rettangolare che ha funzione di bancone per il servizio erogato.
Una finestra circolare posta sul lato sud del padiglione incornicia il paesaggio verso valle e permette al gestore il controllo dello spazio e dei movimenti verso il lago. Tramite una scala a pioli è possibile accedere ad un sottotetto (13 mq) utilizzabile come spazio di magazzino e/o luogo di eventuale pernottamento per il gestore della struttura. Verso ovest una porta da accesso diretto ai servizi igienici.
Sulle pareti esterne del blocco verso il lago e la montagna sono predisposti i pannelli informativi che raccontano la storia, le caratteristiche della valle e la diga, attraverso, testi, immagini e disegni. Si tratta di un percorso informativo che consente al visitatore di mantenere un diretto e costante rapporto visivo con il territorio circostante e la diga.
Costruire un nuovo padiglione in un contesto di tale valore ambientale e paesaggistico richiede un esercizio di equilibrio fra la capacità di integrarsi, se non di scomparire, e quella di inserire un nuovo punto di riferimento, un caposaldo in grado allo stesso tempo di valorizzare la diga e di dare continuità al sistema paesaggistico di riferimenti e rimandi propri del luogo.
La posizione del nuovo edificio segue il naturale andamento del terreno senza modificarlo, sfruttando il piano sul quale attualmente è posizionato il blocco bagni. Si tratta di un sito strategico, in prossimità di un’insenatura rocciosa poco distante dall’attuale chiosco.
In questo senso il padiglione si inserisce nel paesaggio seguendone le direzionalità più caratterizzanti: nella giacitura il nuovo volume riprende la medesima giacitura della diga, mentre la sua copertura ricalca l’inclinazione del pendio.
Da questa posizione si gode di una bellissima visuale, sulle montagne sovrastanti, sulla valle, sulla diga e oltre con lo sfondo del massiccio della Presolana.
La posizione, non eccessivamente discosta da quella attuale, permette inoltre di non intervenire sul sistema dei sentieri e dei percorsi in essere.